JESOLO

Il territorio del Basso Piave al tempo dell’impero romano, soprattutto nella nostra zona, era formato da isole emergenti dalle acque delle lagune e l’ambiente era adatto all’allevamento e addestramento dei cavalli heneti che gareggiavano a Roma e a Costantinopoli. La mitezza del clima, la purezza dell’aria, l’armonia paesaggistica portò questi luoghi ad essere i preferiti per i gladiatori affinché si allenassero e ritemprassero dopo le sfide nelle arene. Qui nacque e crebbe la vitalità e la grandezza di Equilo. Poi il degrado ambientale fu tale che già agli inizi del 1400 erano rimaste nel territorio solo 200 persone. Alcuni anni dopo l’Unità d’Italia, 1870-1880, questa era ancora una plaga infestata dalla malaria, pellagra e varie altre malattie.

In quel periodo quasi il 50% della popolazione era malarica. Le bonifiche del 1906-1907 su tutto il territorio, poi riprese dopo la Grande Guerra, diedero risultati eccezionali. Tra le due guerre nacquero i primi alberghi e la pro loco ne indicava ben 18 nel depliant del 1941.
Nel 1950 si cominciava la stagione con 50 strutture ricettive.

Da quel periodo lo sviluppo ebbe una corsa impressionante tanto da arrivare nel 1971-1972 a superare i 600 alberghi. Naturalmente una crescita esponenziale riguardò le villette e gli appartamenti.
Cinema, dancing, piste di pattinaggio, campi da tennis, mini golf, pista go kart, porti turistici da imbarcazioni da diporto e molto altro permettevano qualsiasi svago agli ospiti sempre più numerosi.

In questo lavoro ho cercato le tante notizie che in maniera più significativa possono rappresentare tappe e passaggi importanti della storia contemporanea della città di Jesolo.

Giuseppe Artesi, studioso delle vicende dell’Estuario veneto, è autore di numerosi volumi, per la Gaspari ha pubblicato: COMBATTERE NELLE LAGUNE DI VENEZIA , la Grande Guerra a Jesolo ed Eraclea (2008, con A.L.Rossi); JESOLO (2013); FOSSALTA, ZENSON E IL BASSO PIAVE  (2016) e JESOLANI DALL’IMPERO ROMANO ALLA CADUTA DELLA REPUBBLICA  (2021).