Gaspari Editore

La casa editrice iniziò le pubblicazioni nel 1993 con il nome di Istituto Editoriale Veneto Friulano.
I primi titoli riguardavano la storia dei contadini e della nobiltà, l'etica civile e il recupero culturale di Ippolito Nievo; il punto di partenza fu l'elaborazione di Carlo Tullio Altan riguardante il sistema dei valori di una collettività trasfigurati in virtù.
Nel 1996, su suggerimento di Giulio Einaudi, fu scelto l'attuale logo del levriero tratto anch'esso dagli stemmi dell'umanista Paolo Giovio al pari dello struzzo dell'Einaudi. Nel 1997 si passò a ripubblicare importanti titoli sulla Grande Guerra ormai introvabili (Tomaselli, Bencivenga e Pieri), ai quali seguirono nuovi e originali studi su fonti d’archivio.
In quest'ottica si pubblicarono studi su personaggi e argomenti un po' trascurati dalla storiografia cercando di unire il rigore della ricerca con la necessità di offrire questi studi ad un pubblico più vasto. Si scelse quindi di corredare il testo con piante topografiche e molte foto, e di accomunare studi di storici di chiara fama con storici al di fuori dell'ambito accademico, ma che svolgono ricerche negli archivi italiani e stranieri. Attualmente il catalogo si compone di 500 titoli di cui 350 sulla Grande Guerra che vanno dalla ricostruzione delle battaglie e dei combattimenti minori, alle guide storico-turistiche sui luoghi dei 600 chilometri del fronte, alle biografie e alla guerra delle donne, alla diaristica (oltre 40 diari e memoriali), alla storia dei sardi, dei romagnoli, degli emiliani e dei lombardi. Negli ultimi anni si sono sviluppate collane di antropologia (Artes Africanae), fotografia, architettura, arte, narrativa e poesia.
Proveniente da una famiglia di modeste sostanze, Paolo Gaspari ha compiuto gli studi inferiori come “interno” nel Collegio salesiano Astori di Mogliano Veneto.

Diplomato perito meccanico nel 1968 a Treviso, si iscrisse alla facoltà di Sociologia dell’Università di Trento con eccellenti risultati, che gli valsero l’esenzione dalle tasse e l'ottenimento di una borsa di studio per l'intero periodo universitario. Tra i suoi docenti vi sono stati alcuni dei migliori sociologi e storici dell'epoca, come Marino Livolsi, Ottavio Barié, Franco Ferrarotti, Gian Enrico Rusconi, Sergio Zaninelli, Guido Baglioni, Claudio Rotelli, Francesco Alberoni e Carlo Tullio Altan. Con quest’ultimo strinse in seguito un rapporto di amicizia; insieme parteciparono poi al convegno Cultura contadina e modernizzazione alla Fondazione Feltrinelli nel 1980. Sposatosi nel 1971 e avendo avuto il primo figlio nel 1973 si laureò lo stesso anno, relatore il prof. Francesco Silva, con una tesi sulla politica economica cinese.

Dopo la laurea, intraprese la professione di rappresentante di libri soprattutto per Laterza, Bompiani e Marzorati. La frequentazione delle biblioteche pubbliche gli consentì di dare sfogo alla sua inclinazione verso lo studio della storia contadina, accompagnata da un rapporto epistolare con Giovanni Haussmann. Le ricerche sfociarono nella pubblicazione del volume Storia popolare della società contadina in Friuli. Agricoltura e società rurale dal X al XX secolo nel 1976, opera che conobbe un buon riscontro di pubblico.

Il terremoto del 1976 rese inagibili la maggior parte delle biblioteche pubbliche friulane e determinò un rallentamento della sua attività lavorativa, per cui assunse una nuova posizione come responsabile delle vendite dirette per Einaudi, cui dedicò un punto vendita in esclusiva a Udine. Questo gli diede l'opportunità di entrare in contatto con Giulio Einaudi e di ottenerne la stima.